La memoria è la capacità del cervello di contenere e conservare informazioni, nonché di riportarle alla mente in risposta a qualche sollecitazione. Questa costituisce una risorsa preziosa che spesso, però, può vacillare o diminuire.
Un certo calo della memoria (soprattutto di quella a breve termine) è una normale conseguenza dell’invecchiamento e coincide con l’indebolimento dei sensi e la diminuzione delle forze vitali. In compenso, però, con l’età può migliorare la capacità di riportare alla mente i tempi passati (memoria a lungo termine).
In ogni caso la facoltà della memoria dipende dalla condizione fisica e psichica. Infatti la possibilità di ricordare risulta essere molto ridotta da fattori quali stanchezza, preoccupazioni e ansia. Per tenere allenata la memoria possono essere praticati piccoli esercizi quotidiani come la retrospezione serale. Si tratta di un resoconto mentale nel quale si fanno scorrere gli eventi dell’intera giornata, non in modo valutativo, ma dal punto di vista di un osservatore oggettivo.
Ciò permette di uscire dal flusso del tempo ed immergersi nell’atemporalità, nello “spazio interiore”, nel profondo dell’io. Si acquista, così, nel corso del tempo, una memoria immaginativa sempre più sviluppata che vivifica il pensare. Alcuni giochi possono risultare molto utili ad esercitare la memoria. Ad esempio si può provare a ricordare le lettere dell’alfabeto dalla Z alla A. Oppure ci si può cimentare con i giochi di società che si basano proprio sulla capacità di memorizzazione, come Memory e Scrabble.
Esistono, poi, esercizi che facilitano il coordinamento dei due emisferi del cervello: si cerca di scrivere con la mano sinistra (con la destra se si è mancini); si prova a scrivere allo specchio, ci si esercita a scrivere usando la calligrafia di una volta. Un metodo fra i più efficaci per fissare informazioni nella memoria è l’associazione di idee: se si deve ricordare qualcosa bisogna collegarvi un’immagine, una frase, un oggetto (ad esempio per ricordare il numero civico 8 lo si può associare ad un pupazzo di neve che ne ha le stesse forme).
Se bisogna memorizzare un discorso molto lungo risulta decisamente utile tracciare delle tappe concettuali e delle parole-chiave: ogni tappa sarà collegata a quella successiva, aiutando così ad arrivare gradualmente alla conclusione.