Siamo così abituati ad utilizzarlo che spesso non si considera l’importanza della sua funzione: il citofono è uno degli strumenti fondamentali per la sicurezza delle nostre abitazioni. Sia che si abiti in un condominio sia che si possieda una casa indipendente, la presenza del citofono rende più sicure le nostre abitazioni e ci semplifica la vita. Aprire i portoncini esterni con un tasto o controllare chi bussa alla porta prima di aprire sono cose di cui difficilmente si vorrebbe fare a meno.
Come funziona il citofono
Il citofono si compone di cinque elementi principali: la pulsantiera e l’altoparlante esterni; il trasformatore che modula il suono della voce; il ricevitore, la cornetta e l’altoparlante interni; il pulsante per l’apertura di portoncini o cancelli esterni.
Sull’apparecchio che viene posizionato all’esterno dell’abitazione può essere posta una targhetta porta-nome identificativa di ogni inquilino e, nei modelli più tecnologici, questo può essere dotato di un sistema per il riconoscimento attraverso un codice personale.
Ne esistono di diverse forme, colori e modelli, così come esteticamente molto versatile può essere anche l’apparecchio che si trova all’interno dell’abitazione. Ma, soprattutto, può supportare diverse funzioni che vanno dall’apertura di porte esterne all’accensione delle luci, dalla registrazione di immagini con videocamera alla comunicazione interna con gli altri inquilini del condominio.
Ma come funziona il citofono? Il sistema utilizzato è del tutto simile a quello del telefono. La voce, recepita da un microfono, viene modulata dal trasformatore in un impulso elettrico che poi sarà di nuovo tramutato in suono attraverso l’altoparlante che si trova all’estremità opposta dell’apparecchio.
Se poi si fa riferimento ad un videocitofono, al meccanismo appena descritto è associata anche la registrazione di immagini attraverso una videocamera esterna e la loro conseguente riproduzione nel display interno all’appartamento.
Citofoni condominiali
Vista l’importanza e l’utilità del citofono, sarebbe consigliabile possederne uno per la propria abitazione, ma se si abita in un condominio, bisogna sapere che è necessario ottenere dei permessi. In particolare, l’installazione, la modifica e la sostituzione degli apparecchi richiede il permesso dell’amministratore del condominio e, se si vuole sostituire un impianto già esistente con un sistema di diverso tipo (ad esempio se si vuole l’installazione di videocitofoni), serve il consenso di tutta l’assemblea condominiale.
Se, invece, quello che volete è semplicemente rinnovare gli impianti già esistenti, ad esempio, con un apparecchio interno dal design più accattivante o in tono con l’arredamento, sarà sufficiente comunicare all’amministratore condominiale l’intenzione di fare questo cambiamento.
Per l’installazione degli apparecchi e per la realizzazione degli impianti, è sempre meglio rivolgersi a tecnici e ditte specializzate: affinché siano effettivamente in grado di svolgere la loro funzione di sorveglianza, devono funzionare alla perfezione ed è preferibile non affidarsi al fai da te.
Altro discorso importante, sul quale potrebbero nascere controversie, è quello che riguarda chi è tenuto a pagare le spese dei citofoni condominiali. Se gli interventi sono fatti sull’intero impianto condominiale, i costi saranno suddivisi tra tutti i proprietari degli appartamenti.
Nel caso di riparazioni per guasti all’impianto o alle apparecchiature di utilizzo in comune, la spesa dovrà essere sostenuta da chi vi abita e, quindi, utilizza effettivamente i citofoni, per cui, se l’appartamento è in affitto, sarà l’inquilino e non il proprietario a dover mettere mano al portafoglio.