La buona qualità dell’aria negli ambienti chiusi è molto importante per la nostra salute. L’aria secca può creare problemi alle vie respiratorie, alla pelle e agli occhi. La percentuale di umidità dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 60 percento e può essere misurata con un igrometro; se è inferiore al 40 percento l’aria è troppo secca e se per lunghi periodi è superiore al 55 percento so rischia che si formino condense e muffe. In inverno, spesso a causa di un eccessivo riscaldamento delle stanze e del mancato ricambio di aria per evitare la dispersione di calore degli ambienti, i livelli di umidità possono diventare troppo bassi; o stesso può succedere in estate, con i condizionatori, o anche nelle altre stagioni, quando il clima esterno è molto secco e non piove per giorni. I condizionatori spesso vengono usati quasi esclusivamente come deumidificatori, perché abbassando il tasso di umidità si avverte meno il calore; ma l’aria, essendo costantemente deumidificata, diventa secca.
Per fortuna esistono diversi metodi che ci permettono di mantenere il giusto livello di umidità degli ambienti in cui viviamo, grazie alla tecnologia e anche a vecchi rimedi.
Uno dei metodi più utilizzati è quello di posizionare uno o più umidificatori sopra o attaccati ai termosifoni, anche se la quantità di umidità rilasciata è limitata e non regolabile. Il mercato odierno ne offre di moltissime forme e colori, in modo che non siano solamente un metodo per rendere l’aria meno secca, ma veri e propri complementi d’arredo. Inoltre, possiamo aggiungere qualche goccia di olio essenziale direttamente nel contenitore dell’acqua o in una ciotola a parte. Così, insieme al vapore, si sprigioneranno anche le essenze, che possiamo scegliere in base alle nostre necessità. Nonostante ogni olio essenziale sia dotato di una attività specifica (balsamica, digestiva, rilassante, depurativa e così via), tutti, anche se in diversa misura, hanno proprietà antisettiche e antibiotiche e sono in grado di disinfettare l’ambiente e sostenere le nostre difese immunitarie. Per esempio, l’olio essenziale di pino silvestre è un ottimo antisettico dell’aria e combatte le infezioni delle vie respiratorie, indicato contro tosse, rinite, sinusite, bronchite, laringite. Agisce anche sul piano psichico, raccomandato se il morale è basso, e persino in caso di depressione. La stessa azione la svolgono l’olio essenziale del balsamo del Perù e di abete balsamico.
Se gli umidificatori a calorifero non sono sufficienti, si può ricorrere a umidificatori che trasformano l’acqua in vapore e lo diffondono nell’aria; possono emanare vapore freddo o caldo. I primi sono una delle innovazioni degli ultimi anni e funzionano grazie a un sistema a ultrasuoni, che vaporizza l’acqua, senza scaldarla. Consumano meno energia, perché non producono calore, permettono una migliore regolazione del flusso di vapore e sono da preferire qualora si abbiano molte piante in casa. Attenzione, però, all’igiene: se l’acqua non viene cambiata spesso, l’umidificatore può diventare un ricettacolo di batteri che sí possono diffondere nell’ambiente. Per evitare contaminazioni è bene pulirlo spesso; se è dotato di filtri occorre lavarli bene o sostituirli sovente. Questo tipo di umidificatori va preferito quando fa caldo, perché raffrescano l’aria.
In inverno nelle camere fredde, soprattutto se in casa vivono dei bambini, è forse meglio scegliere un umidificatore a vapore caldo, che funziona portando a ebollizione l’acqua contenuta in un contenitore; è importante, però, tenerlo fuori dalla loro portata. Con l’ebollizione si sterilizzano le componenti interne dell’umidificatore e la stessa acqua; si può però formare del calcare. Con questi apparecchi il flusso è meno regolabile e perciò occorre non rivolgerlo contro eventuali pareti fredde: il vapore acqueo, infatti, condensa sulle superfici fredde, e se l’umidità è eccessiva si può formare della muffa.
Prima di acquistare un umidificatore, quindi, è bene capire in che tipo di ambiente andrà posizionato, in modo da valutarne oculatamente l’acquisto.